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giovedì 28 gennaio 2010

Sarkozy tra burka e Lacoste

Quindi nei luoghi pubblici della République niente burqa.

E non perchè, come direbbe Maroni il padano, rappresenta un rischio per la tanto agognata sicurezza (mica si può mettere un body scanner all’ingresso di ogni autobus!).

Ma perchè infrange i valori fondanti della civile convivenza repubblicana tra francesi. Quindi indossare il burqa renderebbe la Republique meno Indivisible, laïque, démocratique, o sociale?

Manco a dirlo il valore compromesso sarebbe quello della laïcité, perchè il burqa è assimilato dal legislatore d’oltralpe al simbolo di una religione: quella Islamica.

Ci domandiamo: capiterà mai che il medesimo legislatore considererà pure il coccodrillo Lacoste simbolo di una religione, quella del consumismo ? Peraltro ben più diffusa in Francia (e non solo) di quella islamica ? Scommetto di no. La « guerra dei simboli religiosi » si fermerà ben prima dei miliardi di Euro che la nota marca di abbigliamento rende alla République. Laïque, naturellement!

In quanto al nostro Paese ne vedremo presto delle belle in merito. Pare stia per occuparsene il ministro Carfagna. Una che di veli (pochi) ha lunga esperienza.

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