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lunedì 3 maggio 2010

Stasera Consiglio Comunale. Parte l’Amministrazione Porro. Industria e Società: le sfide più attese.

Il debutto. L’Amministrazione Porro debutta stasera nella prima seduta del Consiglio Comunale di Saronno. Varata la Giunta, stasera verrà eletto il Presidente del Consiglio e quindi tutte le principali cariche istituzionali saranno assegnate.
Il Sindaco Porro illustrerà i tratti programmatici principali che orienteranno l’attività amministrativa.
Sono due i capitoli che suscitano molta attesa: quello riconducibile alla sviluppo industriale e quello che fa riferimento allo sviluppo sociale.

L’industria: “think small first”. “Pensare piccolo, anzitutto”. Il conio di questo slogan è autorevole: la Commissione Europea. Con l’approvazione dello Small Business Act la UE ha voluto statuire l’imprescindibilità di ogni politica economica da una concreta politica, a livello centrale quanto locale, a favore ed a sostegno della Piccola e Media Impresa. “… lo spirito imprenditoriale e la volontà di assumere rischi, ad esso associata, vanno applauditi dai responsabili politici e dai media e sostenuti nelle amministrazioni. Essere favorevole alle PMI deve divenire politicamente normale…”. E poi, ancora: “Lo Small Buisness Act mira perciò a migliorare l’approccio politico globale allo spirito imprenditoriale, ad ancorare irreversibilmente il principio del Pensare anzitutto in piccolo nei processi decisionali – dalla formulazione delle norme al pubblico servizio – e a promuovere la crescita delle PMI aiutandole ad affrontare i problemi che continuano a ostacolarne lo sviluppo”. (Paragr. 3 Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato Economico e Sociale Europeo al Comitato delle Regioni del 30.9.2008; scaricabile da www.sviluppoeconomico.gov.it).
La prima attesa quindi sul programma Porro è di individuarvi concrete tracce dell’approccio “Pensare piccolo, anzitutto” elaborato dalla UE. Il Saronnese è un territorio di industria manifatturiera di piccole e medie dimensioni. Queste industrie necessitano di strutture urbane adeguate, non sempre di competenza provinciale e spesso di competenza locale, ancorchè sovra comunale. Accanto al problema urbano ed infrastrutturale ci sono poi due questioni, che qui possono essere solo citate: il rispetto della legalità sul territorio, il mercato del lavoro locale e le strategie di concertazione tra formazione ed educazione professionale e realtà industriale.

La società: “città solidale”. Fuori da ogni equivoco un Città Solidale è quella realtà che rende “contendibile”, cioè accessibile, il diritto di cittadinanza, da intendersi non come un l’apposizione di un timbro su un documento anagrafico ma come l’inclusione spontanea e armoniosa in - e quindi il riconoscersi parte di - una comunità di persone. L’inclusione può avvenire se sono rispettate due condizioni: da un lato se si verifica la presenza della volontà di armonizzare il proprio vissuto con la mentalità e le abitudini sociali del luogo; dall’altro lato se si manifesta disponibilità ed accoglienza. L’inclusione sociale trova due potenti vettori nell’occupazione lavorativa e nella legalità percepita. L’occupazione lavorativa è frutto della capacità delle industrie presenti nel territorio di assorbire manodopera, motivo ulteriore perché l’amministrazione metta in cima alle proprie priorità le esigenze delle PMI. La legalità percepita è frutto dei comportamenti sociali. Una comunità non si riconosce soltanto nei principi fondanti espressi nei testi che normano le regole della convivenza (Costituzione, Statuto Comunale, …), ma soprattutto nella “costituzione di fatto o materiale”, risultante dei comportamenti sociali agiti dai residenti in un determinato luogo e dalla sua classe dirigente. Detto in altri termini può non essere sufficiente “rispettare le leggi” per essere “cittadino”, ancorchè il rispetto della legalità formale è da intendersi imprescindibile, posto che l’illegalità (senza distinzione di razza, di luogo di provenienza, di sesso, di etnia) è automaticamente un motivo di esclusione da ogni forma di civile convivenza. Esistono codici di comportamento non scritti, ma ugualmente e forse più noti, che hanno ugual valore di quelli scritti. Il successo delle politiche di inclusione e coesione sociale dell’Amministrazione Porro sarà frutto della sua capacità di dare un’interpretazione autentica ed una strategia politica a questi codici sociali, oggi forse più incisivi nel determinare i rapporti di convivenza tra individui delle norme scritte e formalizzate.

Pietro Insinnamo

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