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sabato 26 dicembre 2009

La sfida del cardinale

Dice Ilvo Diamanti che i fedeli cui si rivolge il cardinal Tettamanzi sono più vicini al pensiero di Bossi che al suo. E probabilmente ha ragione. Così come quando aggiunge che lo stesso vale per più di un parroco della diocesi milanese. E, aggiungo io, per non pochi politici di centrosinistra, ben disposti ad accettare, che so, le ronde purché chiamate con un nome diverso.
A conferma di tutto ciò cito la pallida reazione di parte del cattolicesimo lombardo agli ultimi grossolani insulti che Tettamanzi ha ricevuto dallo stato maggiore leghista. Reazione che, nel caso di Comunione e Liberazione, è apparsa inversamente proporzionale alla forza del movimento in Lombardia. Ma molto attenta a non precludere il ripetersi dell’abbraccio Bossi – Formigoni alle prossime elezioni regionali di Marzo. Con tanti saluti al cardinale.
Tettamanzi è conscio ti tutto ciò. Ma sa che da pastore qual è non può rinunciare a parlare in difesa dei poveri e degli umili. Perché, sulla cattedra di s. Ambrogio, non è mai accaduto. Anche se così facendo lancia una sfida. Che è innanzitutto una sfida alla fede di noi cattolici lombardi. E, per conseguenza, diventa una sfida alla società anticristiana di chi usa crocifisso per darlo in testa agli immigrati.
Sapremo trarne le necessarie conseguenze?

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