Il bilancio consuntivo 2009 della Provincia si è chiuso con un avanzo economico di 18,83 milioni, quasi l’esatto opposto del risultato 2008, quando il disavanzo è stato di 18,30 milioni, nonostante le condizioni economiche reali della Provincia non siano cambiate da un anno all’altro. Come dire che quando non si può cambiare la realtà si cambia la sua rappresentazione. Nel 2009 una alta percentuale di costi che erano previsti nei conti dell’anno è stata rinviata “contabilmente” al 2010 e un possibile disavanzo è diventato un “Avanzo di amministrazione”. Questo è stato fatto per rispettare il Patto di Stabilità: la rappresentazione formale della difficile condizione in cui si trova il nostro Paese. Il debito pubblico ha superato il livello di guardia e per tenerlo sotto controllo il Governo ha stabilito che gli Enti locali, abituati a vivere a debito, non possono spendere più di quanto incassano. Per questa via, pensa il Governo, il debito deve per forza diminuire. È evidente che con un vincolo così solenne si sta per forza nelle regole! Nel 2009 la Provincia si è trovata a dovere fronteggiare scadenze verso i fornitori per 85,00 milioni di euro e insieme rimborsare le rate annuali dei debiti accumulati. Naturalmente non c’erano soldi a sufficienza e , quindi, si è fatto ricorso a nuovi debiti. È ancora più evidente che senza soldi, le regole che non si possono rispettare si aggirano: il debito della Provincia, infatti, è cresciuto fino ad arrivare al triplo delle entrate correnti. Intanto la crisi causata non dai lavoratori ma dalle Banche, produce “deficit” correnti: nelle casse della Provincia entra, ogni anno, meno di quanto esce. Si producono nuovi debiti come “onde che si accavallano l’una sull’altra. Finchè inevitabilmente si infrangono sulla riva. È l’epopea dei geni della finanza ladrona…!!! "( G.Ruffolo). Si dovrebbe riflettere prima che sulle regole, che andrebbero comunque rispettate, sulla realtà delle cose per scrivere quel nuovo progetto sociale che aspettiamo da tanto dalla sinistra.
Mario Santo
giovedì 1 aprile 2010
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